Ho pregato il mio fratello spirituale Tito di rappresentarmi in tutto.
Non so se riuscirete a far progredire (ogni altra forma di conservazione non è possibile per una lingua) il vostro mitico e millenario linguaggio greco, ma desidero osservare che voi siete portatori, purtroppo oggi ormai quasi unici nella provincia reggina, di altri valori primari tramandatici dai nostri padri, come il rispetto della natura e dell’ambiente, il bisogno dell’armonia, l’apprezzamento e la cura del silenzio; anche per questi vi ringrazio.
Questa sera si celebra appieno un altro grande bene spirituale, l’accoglienza.
Pertanto vi propongo di collaborare tutti assieme, fisicamente ed economicamente, Greci di Calabria e vostri ammiratori come me, per restituire alla piena vita sociale i nostri centri storici sempre meno abitati (come Gallicianò, Palizzi Superiore, San Lorenzo, centro antico di Amendolea e altri), aprendo le case in abbandono ai profughi dall’immane tragedia provocata oggi in Asia e in Africa dalla crudele rapacità dei potenti.
E siccome molti di essi sono di cultura siriaca, desidero ricordare che la nostra terra ha avuto intensi e continui contatti con essi fin dai tempi dei Fenici.
Pensate ad esempio alla soriàca e alla famiglia dei Cassiodoro, anch’essi oriundi dalla Siria.
Ringraziandovi per avere ospitato queste mie parole, ascoltandole, vi auguro di godere pienamente della festa spirituale che si celebra questa sera a Bova.
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Domenico Minuto